Spetta alla banca centrale europea a dare il via libera alla mossa di Leonardo Del Vecchio, di voler aumentare la sua partecipazione in Mediobanca. l'Eurotower nei prossimi mesi dovrà decidere se il patron di Luxottica, fusa con i francesi di Essilor, già azionista di maggioranza della Banca d'affari che storicamente riunisce il gotha del capitalismo italiano potrà arrivare al 20%. Un'eventualità inedita perché mai Piazzetta Cuccia, da quando è stata privatizzata, ha avuto un socio con più del 10%. Il tentativo di scalata, sta mettendo in fibrillazione il mondo finanziario, perché scuote gli equilibri esistenti. Mediobanca, in virtù dei suoi soci e delle partecipazioni in alcuni dei più importanti gruppi, a partire da assicurazioni generali, rappresenta un territorio strategico per l'economia del nostro Paese. Con l'emergenza sanitaria è cresciuta la preoccupazione per possibili assalti stranieri a società italiane. E da ultimo il Copasir, organo parlamentare che vigila sulla sicurezza del Paese, mette in Guardia sul possibile controllo, fuori dai nostri confini, di importanti banche, assicurazioni rilevanti anche perché detengono una fetta consistente di titoli di Stato. l'iniziativa di Del Vecchio verrebbe tramite la cassaforte lussemburghese Delfin, secondo alcuni osservatori, permetterebbe di difendere l'italianità di Mediobanca, priva del patto di sindacato, che, fino agli anni scorsi di fatto né blindare il controllo con conseguenze sul futuro di Generali. Altri però notano come la scalata potrebbe generare conflitti di interesse, per via dei complessi incroci azionari che si potrebbero creare. Inoltre, si sottolinea il cambio di strategia di Del Vecchio nei confronti di Piazzetta Cuccia, che negli ultimi anni, ha puntato a ridurre la sua funzione di salotto buono della finanza, votandosi di più agli investimenti industriali.