Se li mettessimo tutti insieme avremo davanti a noi una vera e propria città, sono gli oltre 15000 immobili sparsi in tutta Italia che da luglio a dicembre 2020 sono finiti all'asta, in appena 6 mesi il numero delle case messe all'incanto è aumentato del 63,5% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Ma il rialzo è senza precedenti, anche se confrontato con il 2019, +25 %. Dietro questi numeri ci sono le storie di tante famiglie che perdono la loro casa perché non più in grado di pagare il mutuo. L'allarme arriva dal centro studi Sogeea, società di ricerca che presenta semestralmente in Senato i suoi dati sulle aste immobiliari, circa un terzo delle abitazioni in vendita si concentra al nord, dove si registra un'impennata delle procedure forzate, pari al 27,7 %, ma drammatica resta la situazione nel Mezzogiorno, soprattutto nelle isole con grandezze quadruplicate. A pagare il prezzo più alto di questa difficile situazione sono i ceti medio bassi, infatti il 66% delle case finite all'asta ha un valore inferiore ai 100000 euro, spesso tra la notifica del pignoramento e la vendita effettiva passano mesi o anche anni e nel frattempo i beni perdono valore, con le banche che non riescono a recuperare i mutui che avevano concesso, tempi che con l'arrivo della pandemia e la chiusura dei tribunali durante il primo lock down, nel 2020 si stima che abbiano portato al rinvio di 123000 aste, con un mancato recupero di circa 8,6 miliardi di euro.