È più conosciuto come fondo salva-stati e deve la sua notorietà alla crisi della Grecia. Il Meccanismo Europeo di Stabilità è un organismo nato nel 2012 a seguito della crisi finanziaria e dei debiti sovrani con la funzione di prestare assistenza agli stati in difficoltà. Una sorta di assicurazione contro il fallimento per avere un aiuto dai partner in caso di necessità. Uno strumento che tutti i paesi dell'eurozona hanno pagato mettendo €80 miliardi. L'Italia, terzo socio dopo Germania e Francia, ne ha versati oltre 14. La capacità di prestito ammonta a 500 miliardi. Già nel 2019 si era iniziato a discutere di modifiche: dibattito slittato a causa della pandemia. A inizio 2021 il Consiglio dei Capi di Stato ha varato una riforma che non modifica lo scopo finale né il sistema di governance del fondo, gestito dal Consiglio dei Governatori, ma alcuni aspetti tecnici. Da un lato per alleggerire alcune condizioni più pesanti per ottenere gli aiuti, dall'altro per poterlo utilizzare come rete di sicurezza nei casi di crisi bancarie. Il governo Conte2 ha dato il suo ok al Consiglio Europeo alla riforma ma l'Italia è l'unico paese dell'eurozona a non aver ancora ratificato il trattato. In assenza di ratifica il fondo continua a esistere restando in vigore le vecchie regole.