Mutui, cosa cambia dopo la svolta BCE

10 giu 2022
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Mettiamolo subito in chiaro, sono diversi mesi che i costi dei mutui stanno salendo. Sia per chi si reca in banca ad accenderne uno, sia per chi ha in essere un finanziamento a tasso variabile. Da almeno sei mesi, la tendenza iniziata già nella seconda parte del 2021, si sta intensificando. La svolta della BCE, non potrà che accentuarla. In che modo? I mutui immobiliari, non sono agganciati ai tassi di riferimento fissati dalla BCE, che ha annunciato, un primo rialzo dopo 11 anni di 0,25% a luglio, e un secondo da quantificare a settembre. Sono parametrati sui tassi interbancari, quelli con cui le banche si scambiano denaro tra loro, e si finanziano, che ovviamente risentono del tasso ufficiale BCE. L'Euribor per i mutui a tasso variabile, gli IRS per quelli a tasso fisso. Che rappresentano circa 9 mutui su 10 in Italia. Chi ha un variabile in essere, ha già visto lievissimi aumenti delle rate in questi primi mesi del 2022. Ma l'aggravio, potrebbe peggiorare. Secondo le primissime simulazioni post BCE, per un mutuo variabile da 200 mila euro a vent'anni, avviato un anno fa al 1%, la rata potrebbe passare da €920 di maggio, a circa €960 a luglio, e a quasi €1000 a settembre, o superare i €1000 se la Bce, in quel mese sceglierà un aumento più corposo dell'atteso 0,25%. Chi vuole stipulare ora un variabile, tenga ben presente che l'Euribor, risente in maniera quasi diretta dell' aumento tassi della BCE. Che ha annunciato rialzi. Chi invece ha in essere un mutuo a tasso fisso, può dormire sonni tranquilli ovviamente. Chi ha in animo, infine, di accenderne uno in questi giorni, si sbrighi. Troverà, infatti, tassi ben più alti di qualche mese fa, per quanto non altissimi in senso assoluto, se paragonati a quello che paga chi ha aperto il mutuo 10 anni fa. In questi giorni, siamo ai livelli più alti degli ultimi quattro anni. Da gennaio a maggio, l'Irs è aumentato di più di 100 punti base, di conseguenza i tassi dei mutui fissi sono aumentati, in media, da 1,32% a 2,34%. Ora, ci stiamo avvicinando al 3% e gli esperti sono concordi nel ritenere che la corsa continuerà, e anzi potrà accentuarsi vista la svolta della BCE.

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