Il Governo cerca soldi per contenere il debito pubblico, far rispettare il patto di stabilità, ricordiamolo. Quindi già in realtà da un anno e mezzo si è posto l'obiettivo di ricavare 20 miliardi di euro in un triennio dalla vendita di quote di società pubbliche o società comunque con partecipazioni pubbliche. Andiamo a vedere quali sono, andiamo a vedere un po' come può essere raggiunto questo obiettivo sfidante di 20 miliardi. 2,7 sono arrivati, per adesso, dalla alienazione, della vendita parziale di quote di Monte dei Paschi di Siena, bisognerà proseguire ancora. Da Eni è arrivato un miliardo e mezzo circa con la vendita di qualche punto percentuale di partecipazione. Da qua in poi iniziano le ipotesi, perché finora queste sono le uniche due operazioni effettuate. Poste Italiane, da qua potrebbero ricavare 2,2 miliardi, arrivando a una quota detenuta dallo Stato, dalla CDP, del 51%. L'obiettivo in tutti questi casi è mantenere la partecipazione pubblica, il controllo pubblico. ENAV, altra società quotata, da qua potrebbe arrivare, con lo stesso metodo, mezzo miliardo di euro. E poi c'è il dossier Ferrovie dello Stato, che non è una società quotata, quindi prima bisognerebbe quotarla e poi venderla, oppure vendere direttamente una parte dell'azienda ancora se non negoziata in borsa, molto, molto complesso. I tempi sono lunghi, l'Amministratore Delegato Donnarumma ci sta lavorando. Come vedete però, questa torta è ancora da colorare per metà e quindi bisognerebbe capire poi come raggiungere questo obiettivo. Sul target annuale, se vogliamo ricavare 20 miliardi in 3 anni, vuol dire che ogni anno dovremmo raggiungere circa tra i 6 e 7 miliardi di entrate per lo Stato, di soldi per lo Stato. Finora siamo a 4,1. Bisognerà vedere se negli ultimi mesi dell'anno, del 2024, si riuscirà a colmare questo gap, oppure bisognerà recuperarlo nei prossimi due anni. Cosa può vendere lo Stato, senza ovviamente svendere, questo è l'obiettivo? Le società quotata in borsa in totale accumulano 28 miliardi di partecipazioni pubbliche, e poi ci sono tutti gli uffici, le scuole, le caserme, i terreni, certo. Sono 63 miliardi, ma sono difficilissimi da vendere, se anche si volesse fare. E poi c'è tutto quanto è nella cassaforte di Cassa Depositi e Prestiti, ricordiamo anche ITA Airways, appena siglato l'accordo con Lufthansa, lì però non si tratta di incassare dei soldi, ma è un aumento di capitale, quindi non sono soldi freschi per lo Stato ma è una privatizzazione in qualche modo, senza ingresso di nuovi soldi per il bilancio pubblico.