Al 33esimo workshop annuale del Think Thank Ambrosetti, si dovrebbe discutere del futuro dell'economia globale, ma tra la guerra in Ucraina e lo scontro tra Russia e Occidente sul pagamento del gas, azzardare previsioni è un esercizio impossibile. Questa è l'aria che si respira nei corridoi di Villa d'Este a Cernobbio, sul lago di Como. Una preoccupante incertezza per un anno, il 2022, che era iniziato male, tra variante Omicron e caro energetico e sta continuando pure peggio. La speranza ripetuta in ogni interviste, è che la guerra possa finire al più presto, per tornare a pensare alla crescita economica. "Io penso che se la guerra finisce in tempi brevi, relativamente brevi, in un mese finisca, credo che si possa evitare una recessione in corso d'anno. Poi teniamo conto che nella media dell'anno, ci sarà qualcosa di più di 2,5. Io mi mi aspetto qualcosa tra il 3 e il 3 e mezzo." Se però il braccio di ferro tra Russia e UE sul pagamento del gas in rubli, portasse allo stop delle forniture, le stime dovrebbero essere riviste nuovamente a ribasso. "La mossa di Putin, è una mossa, come dire, astuta, perché tende a far scaricare sui Paesi importatori di energia, l'onere, per così dire, della stabilizzazione del rublo. Bisognerà trovare una soluzione. Speriamo in una situazione in cui la pace sia ristabilita al più presto possibile." L'esplosione dei prezzi delle materie prime è la preoccupazione numero uno per gli imprenditori partecipanti, seguite dagli altri effetti della guerra in Ucraina. Quasi 1 su 5, riporta che il conflitto ha colpito molto gravemente gli affari e le nuvole che si addensano sul 2022, mettono a rischio gli investimenti programmati dalle imprese, che di per sé, beneficerebbero ancora del rimbalzo economico post-pandemia. È questo il paradosso: ordini, investimenti e assunzioni, sono bloccati da prezzi in rapida crescita e dal conflitto. In ogni crisi si nascondono opportunità di cambiamento, l'impressione però, è che per adesso a Cernobbio, come altrove, non si sia ancora trovata.