Servono soldi, tanti soldi, circa 800 miliardi ogni anno, serve la volontà degli Stati europei di capire che si tratta del futuro loro e della stessa Unione. Così Draghi ha spiegato perché le misure proposte dal suo rapporto sulla competitività hanno due caratteristiche a suo dire fondamentali: sono urgenti e al contempo concrete. Di fronte ai giornalisti dei media di tutta Europa che lo ascoltavano Mario Draghi ha voluto esser molto diretto, non c'è bisogno di una ulteriore crisi come la guerra o il Covid per far fare un passo in avanti all'Europa perché la crisi è già in atto, ogni giorno diventiamo più poveri e ha aggiunto l'ex presidente del Consiglio diventiamo anche meno sicuri, incapaci di difenderci da soli dalle minacce esterne. L'Europa quindi deve avere la volontà di intervenire principalmente in tre campi. "L'Europa deve diventare un posto dove l'innovazione fiorirà soprattutto per il settore del Digital Tech e nel We Tech, dobbiamo tener presente che ci sono le opportunità della rivoluzione intelligenza artificiale. Il secondo settore è stato menzionato dalla presidente ossia combinare la decarbonizzazione con la competitività. La decarbonizzazione per noi deve essere una fonte di crescita. E dobbiamo anche migliorare la sicurezza e ridurre le dipendenze." Nel report si sottolinea come la transizione verde sia un'occasione per abbassare il costo dell'energia e ridurre la dipendenza dagli altri Paesi extraeuropei, ma anche come questo non si sia ancora trasformato in vantaggi economici per cittadini e imprese. E a proposito di quest'ultime Draghi raccomanda un'azione decisa per favorire il lavoro di quelle piccole e medie, imbrigliate da leggi e regolamenti. L'ex premier precisa di aver presentato una proposta di cambio di approccio e di strategia, starà ora agli Stati membri dimostrare di avere la volontà di agire e di mettersi al lavoro per trovare le risorse necessarie a rendere l'UE più competitiva.