Sugar tax, in Parlamento si tenta la via dell'ennesimo rinvio

14 mag 2024
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Sì, partiamo proprio dalla Sugar Tax perché è il provvedimento che potrebbe essere in effetti modificato, su cui ci potrebbe essere una convergenza della maggioranza in Parlamento. Si discute e si votano gli emendamenti sul Decreto Superbonus. Attenzione si tratta di un'imposta decisa, pensate, già nel 2019. Doveva entrare in vigore nel 2020 ma poi con la pandemia tutto fu rimandato di anno in anno. Prima del Decreto Superbonus era prevista una tassa di €10 ogni 100 litri di bevande zuccherate analcoliche a partire da luglio, con invece il decreto uscito dal governo la tassa è stata dimezzata a €5 ogni 100 litri. L'ipotesi in discussione è far partire questa tassa dimezzata, non da luglio 2024, ma da gennaio 2025, con poi però anche la tagliola perché da luglio 2026 dovrebbe comunque entrare in vigore l'imposta piena da €10. Quanto costa fare tutto ciò? Ciò che è stato già deciso, è questa prima barra in verde, €285 milioni da qua al 2026 per dimezzare l'imposta appunto fino a luglio 2026. Gli ulteriori interventi che sono in discussione sono o posticipare la tassa da luglio 2024 a gennaio 2025, 6 mesi in più che costano 70 milioni, oppure posticiparla direttamente a luglio 2026, in questo caso il costo sarebbe di altri €285 milioni. Soldi che però evidentemente non ci sono o si fanno molta fatica a trovare. E questo la dice lunga su il bilancio pubblico quanto sia stretto. Di quanto parliamo anche per i consumatori? In realtà l'impatto sarebbe limitato: 2 centesimi in più per una lattina, con l'imposta piena 4 centesimi in più. Quindi insomma un impatto che sarebbe limitato ma secondo i produttori potrebbe esserci un impatto invece sui posti di lavoro del settore. Si parla anche di Superbonus perché c'è lo "spalma crediti". Cioè i rimborsi non saranno più in 4-5 anni, come vedete, ma in 10 anni. Questo ormai sembra assodato perché il Ministero dell'Economia non vuole tornare sui suoi passi. Ci sono circa €12 miliardi che i contribuenti si aspettavano di incassare tra il 2024-2025 e che invece vedranno negli anni successivi. Cambiano anche i bonus: quelli strutturali per le ristrutturazioni, si abbassa il beneficio dal 50% di oggi, a partire dal 2028 si scende al 30% con insomma meno aiuti per ristrutturare casa anche nell'ottica della transizione energetica.

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