Al Festival Internazionale dell'Economia di Torino è il giorno di David Card, 68 anni, canadese, Premio Nobel per l'economia 2021 per uno studio sul mercato del lavoro. Un mercato che premia sempre più le competenze tecnologiche e l'analisi dei dati, e che non ha ancora toccato l'apice della richiesta. "Certamente, io mi attendo che ci sia un'elevata domanda di questo tipo di competenze per i prossimi 15-20 anni almeno, e questo perché quando c'è il boom di una nuova tecnologia, quello che è necessario fare è cercare di incorporarla in tanti ambiti diversi, e ci vuole del tempo. Se ad esempio pensiamo a internet, ci sono voluti circa dieci anni per capire come utilizzarla nelle varie discipline, nei vari campi. Prevedo che questo possa accadere ugualmente per l'intelligenza artificiale". "Se lei dovesse consigliare ad uno studente una facoltà, quale facoltà consiglierebbe oggi?". "Io consiglierei senz'altro l'informatica, le scienze che riguardano l'analisi dei dati, magari combinando queste facoltà con studi economici". Professionalità di cui si nutre lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, uno dei temi centrali di questa terza edizione del festival, che ha previsto diversi approfondimenti sull'argomento, per investigare il complicato equilibrio tra i rischi e le opportunità, e capire come normarla. "I rischi dell'intelligenza artificiale sono correlati ai benefici. Prendiamo un pacemaker, che tramite intelligenza artificiale sa riconoscere le aritmie. Questo va nella direzione di aiutare il paziente, ma se fa uno sbaglio può essere fatale. L'Unione Europea ha fatto l'AI act, che è il primo regolamento al mondo sull'intelligenza artificiale, quindi tutti i prodotti avranno un bollino di sicurezza e verranno testati prima di essere immessi sul mercato".