La ripresa economica in Europa marcia a un ritmo migliore di quanto si potesse immaginare qualche mese fa, ma ci sono venti contrari che potrebbero frenare la corsa. È l’emergenza sanitaria, con la risalita dei contagi nel Continente, insieme al rialzo dei prezzi dell'energia, e quindi all’inflazione, a preoccupare Bruxelles, che annovera tra i rischi anche i colli di bottiglia negli approvvigionamenti dovuti alle forti richieste dell’industria. La Commissione Europea innalza comunque le sue previsioni. E, in questo quadro, stima che l’Italia viaggerà quest’anno a un ritmo superiore alla media dell’Eurozona, con il prodotto interno lordo sopra il 6%, più di quanto atteso dal nostro Governo. Per il prossimo futuro la ripresa dovrebbe rallentare, rimanendo tuttavia sostenuta, per tornare ai livelli precedenti alla crisi entro la metà del 2022. Lo scenario positivo per il nostro Paese riguarda anche il debito, che tuttavia resterà a quote altissime, e il mercato del lavoro, con la disoccupazione in lieve discesa, ma sempre tra le maggiori d’Europa. A darci benzina anche i fondi europei del Recovery Fund. L’Italia prenderà la fetta più grande di questi aiuti e il timore è che non riusciremo a onorare gli impegni presi. "La preoccupazione ovviamente c'è. Resta il fatto, direi, che il Governo sta agendo con grande determinazione, mi sembra, in Italia, con un sostegno parlamentare notevole". La sfida, aggiunge il Commissario Europeo all'Economia Paolo Gentiloni, è realizzare le riforme e gli investimenti promessi, in modo da mantenere livelli di crescita che non vedevamo da anni ma che sono - aggiunge l'ex Premier - anche il frutto di un crollo che non avevamo mai visto dopo la Seconda Guerra Mondiale.