Gli Stati Uniti sono molto indipendenti da un punto di vista, ad esempio energetico con petrolio e gas. Non lo sono, anzi sono molto dipendenti dalle importazioni. Per quanto riguarda acciaio e alluminio, una cifra complessiva si aggira intorno ai 110 miliardi di dollari che ogni anno vengono appunto spesi per acquisire queste materie prime, principalmente guarda caso da Paesi come Canada, Cina e Messico. Addirittura se ci fermiamo all'alluminio, gli Stati Uniti devono importare l'80% della domanda di alluminio primario. E in questo caso il Canada fa la parte del leone col 70% di esportazioni. Questo quadro complessivo accorpa entrambi i settori acciaio e alluminio. Parliamo soprattutto, appunto del metallo grezzo che poi viene lavorato e trasformato nelle fabbriche americane. Come detto Canada, Cina e Messico praticamente danno circa la metà di questo import. Noi come siamo messi? Siamo in una zona laterale, vedete piccola, perché l'Italia non è una grande esportatrice di alluminio e di acciaio verso gli Stati Uniti. Stando all'alluminio, ogni anno esportiamo per circa un miliardo di euro di semilavorati quasi non esportiamo alluminio grezzo. Parliamo di pochi milioni di euro e la cifra non si discosta molto per quanto riguarda l'acciaio. A proposito di acciaio nel 2018 e qui parliamo di migliaia di tonnellate erano quasi 600 mila. Poi quell'anno, appunto l'allora Presidente Trump mise delle tariffe del 25% e da lì la nostra esportazione è molto diminuita. Siamo all'incirca sulle 200 mila tonnellate all'anno. La Germania ne esporta verso Washington quattro volte tanto. Ecco perché la Cancelleria di Berlino è stata la prima a farsi sentire. .