"Qui c'è la desertificazione del vigneto Friuli." Quest'uva non solo non diventerà vino, l'intera pianta è a rischio vita. È un esempio limite di come la siccità ha colpito i vigneti del Collio friulano. Qui il terreno è principalmente di ghiaia, le piante non hanno trovato l'acqua e il produttore ha deciso di puntare su altre viti, con amarezza. "Questo è un vigneto che non è stato bagnato, irrigato, dando la precedenza da altri, che pensavamo di recuperare meglio. Anche le viti che hanno un po' di foglie, sono viti in grossa sofferenza. Ma quelle che foglie non hanno, non solo si perderà la produzione, ma si rischia veramente di perdere la vite stessa." Sembra un altro mondo, verde, così come dovrebbero essere piante di vite. Qui c'è l'argilla che trattiene l'acqua, eppure il produttore si deve adattare alla siccità. La vendemmia è stata anticipata di 10 giorni. Il vino è già in fase di fermentazione. Il raccolto e salvo, ma con la consapevolezza di un futuro incerto. "Abbiamo dovuto anticipare la raccolta perché l'uva si stava disidratando, aumentava la quantità di zucchero, calava enormemente l'acidità ed era un prodotto che cominciava a non andare bene per la spumantizzazione. La vendemmia, se si pensa che al momento della fioritura, era addirittura 15 giorni in ritardo, ma la siccità che c'è stata il mese di luglio, ha compromesso enormemente tutto ciò che è il ciclo biologico della pianta. Il problema è disastroso. Non c'è acqua." Da chi da bambino vendemmiava nei primi giorni di scuola, ossia ad ottobre, la più semplice testimonianza del grande cambiamento. "Da 55 anni, l'epoca a vendemmiale è stata anticipata di un mese. Questi sono i dati dei cambiamenti climatici.".