La speranza che qualche tassa venga cancellata e non solo sospesa c'è, il Governo, infatti, prevede un colpo di spugna a una parte di imposte che imprese e lavoratori autonomi saranno chiamati a pagare entro la prossima primavera, è ancora quasi tutto da definire, ma nell'ultimo decreto Ristori, il quarto, si crea un fondo da 5,3 miliardi per l'esonero parziale o totale a chi ha subito forti perdite a causa della pandemia e usufruisce del rinvio dei versamenti fiscali, ci dovrebbero rientrare dunque le aziende che beneficiano dello slittamento al 30 aprile e quella a cui è stato prorogato al 16 marzo il saldo IVA e contributi previdenziali di dicembre. Per quanto riguarda la cancellazione totale di Balzelli, qualcosa è stato fatto nei mesi scorsi, ricordiamo quella dell'IRAP, aziende e autonomi con ricavi inferiori a 250 milioni, hanno saltato l'appuntamento per il saldo del 2019 la prima rata di quest'anno, esentate anche associazioni e circoli, escluse invece banche e società finanziarie. La misura si stima interessato a due milioni di imprese, per un valore di 4 miliardi. Altro intervento ha riguardato i locali commerciali, cancellate le due rate 2020 dell'IMU, la tassa sulla proprietà per negozi, stabilimenti balneari e alberghi, cinema e teatri non pagheranno l'imposta nemmeno nei prossimi due anni, i ristoratori poi non devono nulla per mettere i tavolini all'aperto sino alla fine dell'anno. a tutto questo il Governo aggiunge le cosiddette clausole di salvaguardia, cioè aumenti dell'imposta sui consumi e sui carburanti programmati negli anni scorsi, in questo caso si tratta dei mancati aumenti e non di cancellazione di tasse in senso stretto, è accaduto anche in passato che questo rialzo non sia scattato, ma stavolta Palazzo Chigi ha promesso la loro definitiva eliminazione.