Il karate, le escursioni e la pesca, le frasi muscolari scambiate con i Presidenti degli Stati Uniti. L'aneddotica su Vladimir Putin rafforza la figura del Presidente, fin dalle umili origini a San Pietroburgo. Lavorare nell'intelligence sarebbe stato un suo sogno fin da bambino, ed eccolo infatti percorrere una lunga carriera nel KGB, poi FSB, fino all'arrivo in politica con il benestare di Boris Yeltsin. L'epoca putiniana è iniziata allo scoccare del Duemila e non si è mai interrotta nonostante la formale alternanza con il ruolo di Primo ministro mentre alla presidenza c'era Dmitrij Medvedev dal 2008 al 2012. Sono stati vent'anni dominati da una politica estera volta a rendere la Russia una potenza ben più che regionale, come aveva osato definirla Barack Obama. Sotto Putin il Paese ha affrontato le guerre in Cecenia, l'annessione della Crimea, la lotta nell'est ucraino. È stata sua la scelta di sostenere Assad in Siria e quella di stringere i rapporti commerciali con la vicina Cina, dando le spalle agli Stati Uniti. Legati a lui anche dossier diplomatici scottanti come l'inchiesta sul Russiagate e l'omicidio Litvinenko. Fatti che mostrano al mondo l'immagine di una Russia antidemocratica, feroce con gli oppositori, nemica dei diritti civili, autoritaria. Su una forte politica estera Putin ha costruito gran parte del suo successo agli occhi russi, ma sul fronte interno il Paese non si trova più ricco dopo vent'anni. Ancora lacerato da grandi disparità economiche, esasperato dalle riforme che hanno innalzato l'età pensionabile, resta dipendente dall'esportazione di gas e petrolio, fragile di fronte, più che alle sanzioni internazionali, al calo dei prezzi al barile di questi ultimi mesi. L'emergenza coronavirus è esplosa come una bomba anche su Mosca. La gestione sanitaria lasciata in mano alle regioni ha certificato oltre 600 mila casi e 9 mila morti. La comunicazione del Presidente, isolato e fuori città per sicurezza, è stata valutata indecisa. Sullo sfondo, nei corridoi del Cremlino, già prima di marzo si discuteva di chi avrebbe preso il posto di questo di Putin. In questo ventennio un successore non è mai stato all'orizzonte. Al Governo ad affiancare il Presidente come Primo ministro si trova non un delfino, ma un tecnocrate, l'ingegnere informatico Michail Misustin. Ed è cosi che Putin a 67 anni ottiene con un referendum senza quorum, che azzera i suoi quattro mandati, la possibilità di mantenere la Presidenza fino a comprarne 83. La sua popolarità, però, non è mai stata così bassa, resa incerta dalla gestione opaca della pandemia, che ha invertito le priorità per i cittadini. A maggio era al 59%; secondo un sondaggio del centro studi indipendente Levada 10 punti in meno rispetto a febbraio. Cosa significhi per il futuro del longevo Presidente, però, è tutto da vedere.