Il ricordo di quel giorno ancora impresso nella memoria. Vivido davanti agli occhi, inciso nelle ossa ormai fragili. Sono gli ultimi veterani ancora in vita che presero parte 80 anni fa allo sbarco in Normandia. A loro il ringraziamento di una nazione tutta e del sovrano, giunto a Portsmouth dove partì la spedizione per rendere loro omaggio. Un appuntamento al quale Re Carlo III, nonostante la malattia, non è assolutamente voluto mancare. "E' un nostro dovere assicurarci che noi e le generazioni future non ci dimenticheremo del sacrificio compiuto per rimpiazzare la tirannia con la libertà, ricordando come diritti e democrazia siano stati ottenuti a un prezzo altissimo". Per questo, al termine della cerimonia si è fermato insieme alla regina e l'erede al trono William a ringraziarli di persona, mostrando trasporto e interesse. Per le strade del lungomare della città portuale, in centinaia si sono riversati nella speranza di vedere, anche solo per pochi secondi, Carlo III. E' un giorno molto importante per me, perché mio padre ha partecipato allo sbarco, faceva parte della fanteria, ci dice John, 75 anni che sul bavero destro della giacca porta le copie delle medaglie del genitore. Un misto di orgoglio e gratitudine anima la folla. Ho perso molti parenti il giorno del DDay, ricorda quest'uomo. E' importante, per me, commemorare il sacrificio compiuto da quegli uomini 80 anni fa, e io appartengo a una famiglia di militari, spiega questa donna mentre l'amica, nata un mese dopo lo sbarco, ricorda i racconti della madre che, incinta al nono mese, vedeva gli aerei nemici volare su Londra. Sul cielo di Portsmouth, le frecce rosse rilasciano nell'aria i colori nazionali. Dal mare, la fregata St. Albans spara colpi a salve, mentre si appresta ad attraversare la manica direzione Normandia, come 80 anni fa.























