Le donne che appaiono in TV dovranno coprire il loro volto. È solo l'ultima decisione presa dal Governo Talebano in Afghanistan. Un'imposizione che arriva dopo la chiusura delle scuole secondarie femminili e dopo il provvedimento che, dal 7 maggio scorso, impone di indossare il burqa alle donne. Mentre è stata sciolta la commissione indipendente dei diritti umani, per il Governo non è più necessaria. Donne che non possono lavorare né studiare secondo le leggi dei Talebani che contravvengono così ad ogni promessa fatta prima del ritorno al potere. Anche se nel Paese sono molte le donne che indossano il velo per motivi religiosi, nelle città più grandi sono poche le donne con il viso coperto e per loro il rischio di ritorsioni nei confronti dei parenti maschi è reale, dalla perdita del lavoro all'arresto. Da settimane vanno avanti le proteste e le manifestazioni. Le imposizioni dei Talebani sono arrivate anche alle Nazioni Unite. A denunciare la condizione delle donne nel Paese l'Ambasciatrice del Regno Unito Barbara Woodward. "È regressivo e sbagliato", ha detto, appellandosi alla comunità internazionale. Di fatto per le donne in Afghanistan si sta tornando indietro, a quando dal 1996 al 2001 con i Talebani al potere persero ogni diritto. Ma le donne un tempo nel paese erano parte integrante dei processi decisionali, ricorda l'attivista afghana Fatima Gailani alla CNN.