I ministri degli Esteri dell'UE hanno dato il via libera al 15esimo pacchetto di sanzioni contro Mosca: Bruxelles si scaglia contro le navi della flotta fantasma con cui il Cremlino elude le restrizioni occidentali sul commercio di petrolio e contro Cina e Corea del Nord, sostenitori dello sforzo bellico di Mosca. Dall'inizio dell'invasione russa è la prima volta che l'Unione Europea adotta sanzioni contro individui ed entità ritenute colpevoli di facilitare l'elusione delle sanzioni occidentali a Mosca e di fornire componenti a duplice uso, civile-militare alla Russia. La nuova stretta "dimostra l'unità degli Stati membri nel nostro continuo sostegno all'Ucraina", ha esultato l'Alta rappresentante UE per gli Affari Esteri, Kaja Kallas, "Non può esserci alcun dubbio che l'Ucraina vincerà", ha detto, frenando poi sull'ipotesi delle truppe europee in Ucraina, idea discussa dai diversi leader tra cui Macron. Per il Presidente russo Vladimir Putin, che ha parlato al Ministero della Difesa di Mosca, il 2024 è stato un anno fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi russi in Ucraina, con le forze russe che hanno conquistato 189 centri abitati e mantengono fermamente l'iniziativa strategica lungo l'intera linea del fronte. Le condizioni di Putin per mettere fine alle ostilità erano state il ritiro completo delle truppe di Kiev delle quattro regioni occupate dell'Ucraina e l'impegno ufficiale a non entrare entrare nella NATO. Alleanza Atlantica, che stando alle informazioni diffuse dal Presidente del Servizio Federale di intelligence tedesco, subirà l'attacco del Cremlino entro la fine del decennio. Mosca però smentisce. A questo clima di apprensione e incertezza si aggiunge la paura di un disastro ambientale: durante il fine settimana, due petroliere russe che trasportavano migliaia di tonnellate di carburante, hanno subito gravi danni a causa di una forte tempesta, provocando una fuoriuscita di petrolio. Le navi navigavano nello Stretto di Kerch, tra Russia continentale e la Crimea annessa, via chiave per le esportazioni di grano e prodotti combustibili russi. La fuoriuscita rischia di diventare uno dei più grandi disastri ambientali nella regione degli ultimi anni.