Olaf Scholz voleva perdere il voto di fiducia e così è stato, con 207 voti favorevoli, 394 contrari e 116 astenuti il Bundestag ha respinto la fiducia al Governo di minoranza formato da Socialdemocratici e Verdi, nato dopo la crisi di novembre quando i Liberali del FDP hanno abbandonato la coalizione. Una giornata storica per Berlino, che apre la strada a nuove elezioni. Spetterà ora al Presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier decidere se sciogliere il Parlamento e indire il voto. Ma è una pura formalità perché la data è già fissata il 23 febbraio. Se quindi il voto di oggi era solo una formalità costituzionale e il risultato sembra accontentare tutto lo spettro politico, il rito parlamentare è servito come inizio di campagna elettorale. Una campagna che si prospetta difficile per il cancelliere Scholz che gode di appena il 18% di gradimento. Nel suo discorso al Bundestag per richiedere la fiducia, il Cancelliere tedesco ha anticipato i temi centrali della sua strategia futura: "Investimenti per rilanciare il made in Germany e l'industria, superamento del dogma del limite all'indebitamento e una decisa svolta Green". Il tutto accompagnato da critiche ai Governi precedenti, un implicito riferimento alla lunga era Merkel, grande assente invece l'autocritica. Il contesto non aiuta il Cancelliere, l'industria automobilistica è in crisi, gli scioperi aumentano, l'economia tedesca attraversa una fase difficile e l'Europa guarda con preoccupazione al rallentamento della locomotiva tedesca, Paese responsabile del 28% del PIL dell'Eurozona. Dall'altra parte il Centro Destra di CDU guidato dall'ex manager di BlackRock Friedrich Merz forte del 31% nei sondaggi, punta sui fallimenti del Governo semaforo e chiede un sostegno maggiore all'Ucraina. L'estrema Destra di AFD invece al 20% si concentra sul tema dell'immigrazione che sarà un argomento cruciale nella campagna elettorale.