Un edificio per la città che da fuori non sembra neanche uno stadio, sembra un edificio urbano multiservizi. Stadio, ma anche arena. L'Arena Kombëtare di Tirana si propone come multispazio per lo spettacolo. Calcio, ma non solo. Stadio in stile inglese e area commerciale, un edificio urbano dall'esterno. 30mila metri quadri di facciata del colore rosso della bandiera. La capitale dell'Albania è in mutamento e questo ne è l'esempio. Una mutazione visionaria, attraverso un piano architettonico di ispirazione italiana. L'architetto fiorentino Marco Casamonti è ripartito dalla struttura progettata da Gherardo Bosio nell'epoca fascista, quando l'Italia invase lAlbania. - È uno stadio un po' particolare. Ho detto che ha solo tre lati, che è una sorta di teatro. È una sorta di teatro, con torre. Là ci sono stadi che hanno la forma di anfiteatro, ci sono stadi con torre, ma un anfiteatro con torre è una novità. Nella Torre c'è un albergo, che è un po' il motore finanziario insieme ai negozi, agli spazi commerciali, insieme alle sale conferenze. È il motore economico dell'intero complesso. Perchè costruiamo le città? Per le auto o per la gente? Credo che lo stadio è la risposta perfetta. Lo stadio è uno spazio per la gente, per godere la vita e per fare una città del futuro. L'architettura della città parla di una storia complicata. Dal 1946 fino al '90, durante la Repubblica Socialista, uscire ed entrare dal Paese è quasi impossibile. Il comunismo di Hoxha è chiuso, filo sovietico prima, poi filo cinese, infine profondamente isolazionista. Un comunismo autarchico in cui l'Italia rappresenta nell'immaginario, una via di fuga. Dalle lattine si costruiscono sogni e le antenne per guardare la TV del Belpaese. È proibito. ma quando scende la sera, la gente sgarra. Ed ecco perché qui quasi tutti parlano italiano. Lo sono i nomi di chi sta ricostruendo, trovando maggior libertà creativa, burocrazia più fluida e finanza più permissiva. A Tirana, ancora spaventata dal terremoto che ha devastato la vicina Durazzo, nonché dalla scossa con cui si è aperto l'anno, il pensiero e le energie vanno alla ricostruzione. Il primo piano regolatore è stato assegnato a Stefano Boeri, la capitale sarà una città verde con un bosco orbitale alle porte, anziché quello verticale milanese. Chiedono un'architettura visionaria, un'architettura che faccia sognare, un'architettura che proietti l'Albania in una dimensione altra, quindi un paese che 20 30 anni fa era molto povero e che guarda al riscatto sociale attraverso l'arte. Questa direi che è una cosa bellissima.