Assalto Washington, ipotesi rimozione per Donald Trump

07 gen 2021
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La tanto sospirata certificazione da parte del Congresso è finalmente arrivata quasi all'alba americana e Joe Biden è stato ufficializzato 46° presidente degli Stati Uniti con Kamala Harris il suo vice, ma la cerimonia è subito passata in secondo piano grazie alla notizia della possibile richiesta degli stessi membri del gabinetto di Donald Trump di applicare il 25° emendamento della Costituzione e chiedere la rimozione dall'ufficio dell'attuale inquilino della Casa Bianca per possibile instabilità mentale, a causa del discorso di incitazione alla violenza di ieri pomeriggio che ha portato all'attacco al Parlamento da parte di migliaia di suoi sostenitori, ma anche a causa di mesi di atteggiamenti negazionisti sulla reale esistenza della pandemia che ha portato alla morte di migliaia di americani. Ma è stato quello che è avvenuto all'interno del Congresso non appena ha ripreso la sessione che ha dell'incredibile, ma anche un significato importantissimo che sono i valori intrinsechi della democrazia americana che conosciamo. Quasi all'unanimità i membri del Congresso, inorriditi dalle parole di Trump e dalla violenza che ne è seguita, hanno scelto di unirsi e lavorare insieme per certificare il voto dei grandi elettori. Un esempio tra i tanti, il discorso del senatore repubblicano fedelissimo di Trump Lindsey Graham, che ha detto che seppur ha sostenuto il Presidente per quattro anni ora è il momento di finirla con questa follia e demagogia perché le elezioni si sono svolte correttamente e Biden è il nuovo Presidente a tutti gli effetti. Ha poi avuto parole di conforto per Mike Pence, attaccato anche lui pubblicamente da Trump che lo aveva minacciato di possibili serie conseguenze se non avesse ribaltato il risultato al Congresso. Le parole di unità che sono arrivate entrambe le parti politiche non sono bastate a calmare gli animi di centinaia di manifestanti che hanno continuato a protestare in città con il Pentagono, che ha dovuto dislocare per aiutare le forze dell'ordine della città. Oltre mille uomini della guardia nazionale e altrettanti militari sono arrivati nella capitale da New York, inviati dal governatore Cuomo. Questa giornata che sarà difficile da dimenticare ha lasciato un Presidente, Trump, che ha perso quel poco di credibilità che gli è rimasta e che ora rischia di essere sfrattato dalla Casa Bianca prima del 20 gennaio.

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