L'aereo atterra a Ciampino poco prima delle 15:00. Ad attendere Alessandro Parini ci sono i genitori, Nicoletta ed Enzo, stretti a Federico, fratello minore dell'avvocato romano 35enne, ucciso dall'auto di Abu Jaber, sul lungomare di Tel Aviv, la sera di venerdì scorso. Una famiglia che da quel momento vive ore drammatiche, elaborando il lutto con riservatezza, chiedendo massimo riserbo alla stampa. Ad accogliere il feretro c'è anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che si avvicina solitario alla bara per un saluto solenne al nostro connazionale. Sul suo corpo verrà effettuata l'autopsia disposta dalla Pm, Gianfederica Dito, titolare del fascicolo sulla morte di Alessandro. I reati ipotizzati sono quelli di omicidio e attentato con finalità di terrorismo e di lesioni in merito agli altri due nostri connazionali feriti. Uno dei quali, che ha subito un intervento chirurgico, deve ancora rientrare in Italia. La procura di Roma vuole infatti chiarire, dopo che gli amici del giovane avvocato presenti al momento della sua morte sono stata sentiti dai ROS dei Carabinieri, se il decesso sia effettivamente dovuta all'impatto con l'auto guidata dall'arabo-israeliano 44enne freddato dalla polizia israeliana mentre cercava di uscire dalla vettura capovolta. O se ci siano colpi di arma da fuoco sul corpo che gli esami medici effettuati a Tel Aviv non hanno rilevato. L'autopsia sarà effettuata al Policlinico Gemelli, poi Alessandro sarà riconsegnato ai familiari che potranno infine disporne nel funerale, previsto per giovedì prossimo. Intanto il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha telefonato al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per esprimere le proprie condoglianze. La premier ha ringraziato per l'assistenza fornita dal governo israeliano e per la solidarietà espressa.