In una Germania dove crescono allo stesso tempo antisemitismo e islamofobia, come diretta conseguenza della guerra in Medio Oriente, il dibattito pubblico si fa sempre più complicato, in qualche modo limitato dalla complessa storia tedesca che, secondo molte voci controcorrente, vincola le posizioni a un sostegno inequivocabile per Israele. Lo sostiene, ad esempio, Deborah Feldman autrice di Unorthodox che parla anche a nome degli ebrei critici con lo stato d'Israele. L'idea è riassunta ad esempio anche dal vice cancelliere Robert Habeck quando ha detto di non potersi esporre perché rappresentante del paese responsabile dell'Olocausto. Lei stessa è stata accusata di antisemitismo a conferma del fatto che le accuse allo stato di Israele e quelle di antisemitismo vengono spesso sovrapposte. Il riferimento di Feldman è chiaro. La censura di manifestazioni, concerti ed eventi culturali a sostegno del popolo palestinese sono un segnale preoccupante dell'appiattimento del dibattito nel paese.