A Washington sono le 9 di mattina, a Pechino le 9 di sera ma quando Biden e Xi Jinping compaiono l'uno davanti lo schermo dell'altro sanno già che la loro distanza non è incolmabile. Il Presidente degli Stati Uniti e quello della Repubblica Popolare di Cina, le due principali superpotenze, parlano per 1 ora e 50 minuti del mondo sull'orlo della guerra globale e sono d'accordo che non debba accadere. La crisi in Ucraina è qualcosa che non vogliamo vedere, dice Xi a Biden, scontri e conflitti non fanno gli interessi di nessuno. Era quello che voleva sentire il Presidente americano che dal suo interlocutore aspettava rassicurazioni sul fatto che Pechino non avrebbe fornito aiuti militari o economici a Mosca ma anzi avrebbe fatto pressione affinché questa fermasse l'invasione. Spiega la Casa Bianca che Biden è stato diretto e dettagliato nel descrivere implicazioni e conseguenze di un eventuale supporto materiale alla Russia e non è difficile immaginare che abbia paventato sanzioni simili a quelle che hanno già tagliato fuori Putin dall'economia globale. Xi Jinping ha fatto presente di essere contrario a misure di questo tipo, che ha definito generalizzate e indiscriminate perché pesano soprattutto sulle persone comuni e danneggiano il commercio internazionale. Ma Biden sapeva bene di avere davanti il capo di un Paese che lo scorso anno ha fatto con il suo affari per 750 miliardi, con l'Unione Europea per 800 e con il Cremlino per appena 150. Xi ha quindi convenuto con Biden che la crisi vada risolta con dialogo e diplomazia. Che Stati Uniti e Cina si debbano far carico di perseguire la pace globale ma ha anche chiesto alla NATO di prendere in considerazione le esigenze di sicurezza espresse dalla Russia. Poi davanti alle richieste americane ha sollevato quella che più gli sta a cuore, ovvero il riconoscimento di Taiwan, l'isola su cui Pechino vanta pretese e sulla quale gli Stati Uniti mantengono storicamente un'ambiguità diplomatica. Se voleva il via libera ad un annessione però non l'ha avuto. La politica su Taiwan non è cambiata, gli ha risposto Biden, e Washington è contraria ad ogni cambiamento unilaterale dello status quo.























