La cronaca, con l'ultimo naufragio al largo della Tunisia, non cambia le priorità del Consiglio Europeo, migranti e protezione dei confini esterni restano in cima all'agenda. Nella prima riunione della nuova legislatura, Giorgia Meloni rimarca il bisogno di accelerare. Il terreno sembra più fertile del previsto, Von der Leyen si dice pronta ad anticipare la lista dei "Paesi Sicuri" per i rimpatri, ma anche a valutare hub in paesi terzi. Di fatto modelli simili a quello con l'Albania. Allo stesso tempo a margine dei lavori è stato convocato un nuovo incontro dei paesi interessati a discutere informalmente delle cosiddette nuove soluzioni. L'Italia tira le fila e questa volta si parla anche della possibilità di fornire incentivi ai paesi d'origine affinchè riaccolgano i loro migranti. Il Governo si dice già soddisfatto, convinto di aver tracciato la rotta. Meloni metterà sul tavolo anche la crisi dell'automobile. Italia e Repubblica Ceca mettono nero su bianco la richiesta di bloccare le multe per le emissioni e di rivede lo stop ai motori endotermici nel 2035. Prima del consiglio il vertice informale sull'Ucraina con Zelensky, ci si prepara all'era Trump, il sostegno a Kiev non è in discussione, ma tutti ora sono altrettanto fermi nel considerare il non più rimandabile un'iniziativa diplomatica.