Dura 90 minuti il primo match fra Europa e Stati Uniti, il Commissario al Commercio Sefcovic ha incontrato le controparti americane a Washington. "L'Europa è pronta a un accordo giusto" scrive lo slovacco, e rilancia l'ipotesi di portare a 0 le rispettive tariffe, "Ma aggiunge il Commissario, servirà un significativo sforzo congiunto". I negoziati sono dunque la via maestra per Bruxelles ma le misure ritorsive restano a portata di mano. Possibile l'acquisto di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti per venire incontro alle richieste di Trump. Il Presidente lamenta infatti il vantaggio commerciale dell'UE, ma nel Vecchio Continente fanno notare come questo squilibrio, riguardi solo il settore dei beni, non quello dei servizi. "Con l'Europa facciamo progressi" assicura il Direttore del National Economic Council, preoccupa di più la Cina. Pechino avrebbe sospeso l'export di minerali strategici indispensabili per l'industria high-tech. Non solo Xi è impegnato in un viaggio che mira ad allontanare diversi Paesi dagli Stati Uniti per avvicinarli alla Cina. In questo contesto la volubilità di Trump, che lui chiama flessibilità, aggiunge incertezza a incertezza. L'Amministrazione annuncia dazi su semiconduttori e prodotti farmaceutici, ma non spiega il come e il quando. Le tariffe sui prodotti elettronici uscite dalla porta potrebbero rientrare dalla finestra, mentre Trump si intesta la decisione di Nvidia che produrrà i suoi computer negli Stati Uniti. Si parla anche di una sospensione dei dazi per il settore auto, nel frattempo il dollaro si indebolisce e i dubbi paralizzano gli investitori. .