La Yonhap Agency, l'agenzia di stampa coreana ha scoperto che il Boeing 737 800 della compagnia low cost JEJUair aveva effettuato ben 13 voli, macinando migliaia di chilometri in rotte nazionali e internazionali senza mai fermarsi. 48 ore prima dell'incidente. Il velivolo che si è schiantato all'atterraggio senza carrello e con una fiammata al motore aveva viaggiato tra Muan nel Sud Ovest della Penisola coreana all'isola di Jeju. Non solo proveniva da Bangkok ma aveva fatto anche tappa nelle ore precedenti a Pechino, Kota, Nagasaki e Taipei. Davvero migliaia di chilometri macinati in poche ore. Procedono dunque le indagini dell'Autorità Aeroportuale di Seul per determinare le cause dell'incidente che è costato la vita a 179 persone. Solo due miracolosamente salvati, membri dell'equipaggio scampati alla morte sono ora ricoverati in condizioni stabili. Recuperate le scatole nere del velivolo confermano il mayday del pilota lanciato solo cinque minuti prima dopo l'allarme "bird storm". Dalla torre di controllo di Muan ma il "bird storm" da solo non giustifica il disastro. Seul su decisione del Viceministro dell'Aviazione Joo Jong-Wan ha avviato un'ispezione completa di tutti i Boeing 737 800 presenti nelle flotte del Paese. Saranno controllati i registi di manutenzione, i sistemi chiave per i motori e i carrelli di atterraggio saranno attentamente esaminati per 101 aerei operanti in sei compagnie. Intanto dopo la notizia di un altro allerta per il mal funzionamento del carrello su un volo della stessa compagnia, è corsa alla disdetta di tutti i biglietti della JEJUAir. L'AD ha promesso sostegno alle famiglie colpite dalla tragedia e ha assicurato che non si sottrarrà alle sue eventuali responsabilità. Il Paese è in lutto per sette giorni per il secondo peggior disastro aereo in termini di vite nella storia del Paese. lutto proclamato dal Presidente ad interim Han Duck-Soo in carica solo da venerdì. Bandiera a mezz'asta e feste di Capodanno sottotono per rispettare le vittime e il dolore dei familiari.