È a Bangkok per un incontro con il primo ministro thailandese per partecipare al vertice dei paesi dell'Asia meridionale e sudorientale, il capo della giunta militare del Myanmar, Min Aung Hlaing. Un evento raro da quando ha preso il potere con il colpo di Stato nel 2021, ad una settimana dal sisma che ha devastato il paese e colpito i paesi vicini; servirà per discutere di aiuti e priorità post terremoto. In Myanmar i soccorritori sono al lavoro con l'incubo della pioggia in arrivo e con la giunta che ha mostrato, nelle scorse ore, il suo pugno duro bombardando un convoglio di aiuti umanitari di passaggio in una zona controllata dai ribelli, salvo poi annunciare un cessate il fuoco. La tregua dovrebbe durare fino al 22/04, secondo quanto dichiarato, ma nel paese, presidiato dalla polizia, gli aiuti scarseggiano, le condizioni dei sopravvissuti sono al limite ed è difficile appurare la piena portata del disastro con le comunicazioni ancora a singhiozzo. Di certo aumenta il numero delle vittime, ora dopo ora. Quest'uomo ha perso la figlia sepolta da un ponte collassato, sta pagando lui stesso le ricerche perché, dice, nessuno ci aiuta. Nel frattempo continua la mobilitazione della comunità internazionale per l'invio di aiuti nel paese quasi completamente distrutto per sollevare una popolazione già provata da anni di guerra civile. .