Dazi, Trump: a volte serve medicina per risolvere le cose

00:01:41 min
|
5 giorni fa

A bordo dell'Air Force One, parlando con i giornalisti, il presidente statunitense Donald Trump difende la sua decisione in merito ai dazi imposti sui prodotti importati da oltre 100 paesi. Una cura la definisce che ha portato diversi partner commerciali a chiedere di sedersi ad un tavolo. Più di 50 paesi hanno già contattato la Casa Bianca ha fatto sapere il consigliere economico Kevin Hassett. Ma per eliminare i dazi, i governi stranieri avverte il Tycoon, riferendo di aver parlato con diversi leader europei e asiatici, dovranno pagare un sacco di soldi. E se il primo ad incontrare il Presidente USA dopo l'annuncio sui dazi è il premier israeliano Benjamin Netanyahu, giunto a Washington per discutere, tra le altre cose, della tariffa del 17% che il titolare della Casa Bianca ha imposto sulle importazioni israeliane, a rispondere a Trump sono Cina e Canada annunciando misure di ritorsione. Pechino, che ha imposto i controdazi al 34% sui prodotti statunitensi dal 10 aprile, definisce gli USA bulli e protezionisti, che mirano ad ottenere l'egemonia in nome della reciprocità, attraverso la campagna di massicci dazi voluti da Donald Trump. Altri paesi invece chiedono tempo, dal Vietnam l'istanza di ritardare di almeno 45 giorni l'entrata in vigore della misura, mentre il premier giapponese Ishiba si recherà quanto prima negli Stati Uniti ha fatto sapere, nel tentativo di attenuare il contraccolpo all'economia del paese del sollevante.