Sciogliere l'Assemblea Nazionale era l'unica cosa da fare dopo il pesante risultato delle elezioni europee. Lo ha detto con certezza Emmanuel Macron, ottimista sul fatto che questa campagna elettorale anticipata per le legislative possa consegnare chiarezza e stabilità al paese, presentando un progetto di governo da portare avanti in modo ancora più fermo ed inflessibile, ha detto, e rispettoso delle priorità dei francesi su immigrazione e sicurezza e autonomia, il presidente ha ribadito che le sue dimissioni sono escluse. Comunque vada il voto. Si è poi scagliato contro l'estrema destra che non rispetta i valori democratici così come contro l'estrema sinistra incline all'antisemitismo, denunciando alleanze opportunistiche contro natura per fini elettorali. Ha poi utilizzato parole particolarmente severe nei confronti dei repubblicani il partito di destra moderata che ha pensato di associarsi all'estrema destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella. "Proprio dopo il voto delle elezioni europee che chiaramente è stato un voto sull'Europa ma i voti espressi vedono le forze di estrema destra vicino al 30 al 40% e questo è un fatto politico che non possiamo ignorare. I nostri cittadini hanno espresso la loro preoccupazione sull'immigrazione sulla sicurezza sul costo della vita". L'alleanza annunciata però è entrata definitivamente in bilico soltanto qualche ora dopo in seguito a un ulteriore colpo di scena. La decisione di allearsi con l'estrema destra per queste legislative è costata cara al presidente dei repubblicani, Eric Ciotti, che è stato escluso dal partito per volontà dei vertici che si sono riuniti in questa sede improvvisata del partito dopo che quella ufficiale era stata chiusa per volontà dello stesso presidente che voleva evitare che i responsabili ne votassero l'esclusione. E mentre l'alleanza di destra è scossa da questa scissione, le sinistre sembrano aver trovato un equilibrio per la neo battezzata Unione Popolare, non senza incognite. Il capolista dei socialisti alle europee Raphaël Glucksmann, spesso in conflitto con la radicale France Insumise di Jean-Luc Mélenchon è corteggiato anche da Macron che lo vorrebbe in un'alleanza presidenziale.























