È una valanga rossa quella che caratterizza le elezioni 2024. Il partito laburista guidato da Keir Starmer otterrebbe, stando ai primi exit poll, 410 seggi, con una maggioranza quindi di 170. Solo per 9 seggi non arriva una super maggioranza ma sicuramente arriva al livello della vittoria di Tony Blair del 1997. Per il partito conservatore di Governo del Primo Ministro Rishi Sunak è la peggiore sconfitta dall'inizio del 1900. Si è evitata però l'estinzione che negli ultimi giorni era seriamente temuta dal partito. Un exploit al di là di ogni aspettativa, quella di Reform UK, la formazione più a destra nel panorama politico britannico, guidata da Nigel Farage, il primo sponsor, possiamo dire, della brexit con l'ormai partito defunto UKIP. E poi c'è anche un'importantissima affermazione dei liberal-democratici che hanno ottenuto 61 seggi, quindi 53 in più di quanto ottenuto nel 2019. È un vero terremoto politico che riguarda tutto il Regno Unito, dalla Scozia, appunto, all'Inghilterra, passando anche per l'Irlanda e il Galles. Per quanto riguarda la Scozia, dopo 17 anni di guida nazionalista sotto lo Scottish National Party, il partito è crollato, la Scozia torna in mano laburista, i seggi sono stati ridotti di 38, a solo 10, e quindi anche lì bisognerà capire che cosa accadrà, che cosa ne sarà della causa indipendentista. Nelle prossime ore, quindi, Keir Starmer andrà da Re Carlo III, assumerà il ruolo di Primo Ministro e possiamo aspettarci per l'ora di pranzo già il suo primo discorso alla Nazione davanti alla porta più famosa del Regno Unito, il numero 10 di Downing Street.