Soldati russi sventolano e issano la propria bandiera sull'edificio del Comune di Vuhledar. Per tanti motivi è questa l'immagine principale arrivata dal fronte ucraino negli ultimi giorni. Innanzitutto perché Vuhledar, piccola cittadina mineraria del Donbass da 14mila abitanti, ora ridotti a 107 civili, fra cui nessun bambino, è una roccaforte che ha resistito dall'inizio dell'invasione nel febbraio del 2022, come dimostrano i suoi edifici ormai completamente in rovina. Qui gli ucraini hanno più volte respinto gli attacchi corazzati del nemico, che in questi assalti frontali ha perso decine di carri armati e migliaia di uomini. L'esercito ucraino, sovrastato per numero di truppe e di munizioni, ha infine ritirato tutte le unità, con gli ultimi soldati che se ne sono dovuta andare a piedi, sotto il fuoco dell'artiglieria russa, perché altrimenti era impossibile evacuare. "Sono più importanti gli uomini dei palazzi", questo il commento del presidente Zelensky alla decisione di ritirarsi. Ma Vuhledar è importante anche per altre ragioni. Innanzitutto è un punto di collegamento importante tra i due fronti più attivi, quello a Sud verso Zaporizhzhia e quello ad Est in Donbass, il cui prossimo obiettivo è Pokrovsk, fondamentale snodo logistico di accesso a quel che resta della regione in mano ucraina. Da Vuhledar la Russia potrà puntare su Pokrovsk da un'altra direzione, ma soprattutto sparare i propri infiniti colpi di artiglieria da posizioni più favorevoli, visto che la cittadina ha un'altura superiore alle campagne circostanti. La caduta di Vuhledar non può che accelerare il processo che è già in corso, e cioè la più veloce avanzata russa in Donbass dall'inizio dell'invasione, cominciata ad agosto, in concomitanza con l'incursione ucraina nel nel Kursk. A Pokrovsk, con i combattimenti a pochi chilometri dalla città, da settimane continuano senza sosta le evacuazione. Nelle zone del Donbass sotto il controllo di Kiev, dall'inizio della guerra la popolazione è passata da un milione e 900mila abitanti ad appena 350mila. E tanti altri saranno costretti a scappare quanto prima.