La Francia avrà un nuovo Primo Ministro entro la fine della settimana? Pare di si a sentire Emmanuel Macron che martedì sera si è dato 48 ore di tempo. Eppure l'esito delle consultazioni in corso sembra ancora poco chiaro. I partiti convocati all'Eliseo martedì per una riunione collettiva ne sono usciti con molte perplessità. Gli ecologisti chiedono un Primo Ministro esponente della Sinistra e accusano il Governo di inflessibilità. I Socialisti parlano di passi in avanti fatti, la Destra Repubblicana si dice scettica su una collaborazione con la Sinistra e le forze centriste parlano di clima costruttivo. L'incontro di martedì pomeriggio era mirato a discutere il programma di un ipotetico Governo di unità nazionale che tenga insieme tutto lo spettro parlamentare moderato, lasciando fuori due partiti radicali la Sinistra di Jean-Luc Melenchon e la Destra di Marie Le Pen. Il fatto che Macron abbia voluto discutere intorno al tavolo con tutti i partiti coinvolti prima di procedere alla nomina del Primo Ministro è di per sé una novità. L'intento è quello di mettersi al riparo da una nuova mozione di sfiducia anche perché Macron ha fatto sapere che non intende sciogliere di nuovo il Parlamento fino al 2027, termine naturale del suo secondo mandato presidenziale. Un'affermazione che risponde a quanti in particolare i Socialisti, parlavano in questi giorni di un Governo a tempo determinato che arrivasse fino a luglio 2025 quando da Costituzione sarebbe possibile organizzare nuove elezioni legislative. Intanto mercoledì il Governo dimissionario di Michel Barnier, rimasto in carica per il disbrigo degli affari correnti presenterà in Consiglio dei Ministri la legge speciale che consentirà di attivare l'esercizio provvisorio e sbloccare i conti pubblici fino a quando il futuro nuovo Governo non riuscirà ad approvare una legge di bilancio per il 2025 e potrebbe volerci del tempo.