É stato avvistato per la prima volta il 2 agosto quando d'un tratto dalle acque della Senna è spuntata un'ombra bianca, immenso lo stupore dei testimoni perché una balena Beluga che nuota in un fiume è sicuramente un evento eccezionale, l'acqua dolce infatti è un ambiente inospitale per questi animali e non vi possono sopravvivere se non per qualche giorno. Dalla valutazione di una squadra di ricercatori dell'ufficio francese per la biodiversità viene fuori che non sta bene, è molto magro con anomali segni sulla pelle, partono le operazioni per tentare di salvarlo. Come possa essere riuscito a risalire la foce del fiume resta un mistero ma senza dubbio là deve essere spinto per tornare poi in mare aperto. Avvicinarlo e indirizzarlo si rivela però più difficile del previsto oltretutto nonostante la magrezza sembra poco interessato al cibo proposto per attirarlo. Nella fuga resta intrappolato in una chiusa a circa 70 km a nord di Parigi dove la soluzione più semplice diventa catturarlo per poi trasportarlo in un bacino d'acqua salata in Normandia e lì curarlo. Con una rete trainata da una gru, dopo 6 ore di operazioni, il mammifero viene sollevato e adagiato su una chiatta, ma l'illusione di averlo finalmente salvato dura poco, la respirazione è irregolare e faticosa, le condizioni di salute precipitano, è in fin di vita e i veterinari sono costretti a sopprimerlo. Non è la prima volta che un cetaceo resta intrappolato nella Senna lo scorso anno un'orca aveva vagato per giorni e anche in questo caso il tempo trascorso lontano dal mare era stato letale.