Cominciate a diffondere la notizia: oggi si parte. Dopo 20 mesi gli Stati Uniti riaprono le frontiere. Per svegliarsi nella città che non dorme mai gli europei ma anche i britannici e i cinesi dovranno presentare all'imbarco del proprio volo il certificato di vaccinazione completa, ammessi: Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson e anche AstraZeneca, oltre a un test anti-Covid negativo effettuato nelle 72 ore precedenti il viaggio. Era dal marzo del 2020 che, con pochissime eccezioni per motivi di interesse nazionale riconosciuti dal Dipartimento di Stato o comprovate ragioni di studio, dall'Europa non si poteva entrare direttamente negli Stati Uniti. Decine di migliaia di persone senza passaporto americano ma con lavoro o famiglia in una delle due sponde dell'Atlantico erano rimaste separate, il turismo si era ridotto dell'80%. Per questioni di sicurezza sanitaria anche l'Europa aveva chiuso i confini, poi con il miglioramento della campagna vaccinale all'inizio dell'estate scorsa il Vecchio Continente aveva riaperto agli ingressi da oltreoceano. Il viaggio in senso contrario è invece rimasto impraticabile ancora per mesi, con conseguenze sensibili a uno dei settori più importanti dell'economia americana. Lo scorso anno il danno all'industria turistica è stato di 500 miliardi di dollari. E infatti, non a caso, la data per la riapertura è stata scelta a ridosso del giorno del ringraziamento, che tradizionalmente apre la stagione delle festività di fine anno. Nell'ultimo prima della pandemia, il 2019, gli italiani arrivati qui per vacanza o lavoro sono stati circa un milione e hanno speso in totale 4 miliardi e 327 milioni di dollari tra Florida, California ma soprattutto New York dove far Natale quest'anno sarà un po' come rivedere un caro vecchio film.