Blinken incontra il Presidente Abdel Fattah al-Sisi in Egitto per discutere del potenziale cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. In un momento in cui il Cairo, non solo ha un ruolo importante come Stato mediatore. ma viene chiamato direttamente in causa per via dell'insistenza, oramai confermata da molteplici fonti del governo israeliano, di voler mantenere una presenza militare lungo il corridoio Philadelphi, la zona cuscinetto tra Gaza ed Egitto in precedenza demilitarizzata, richiesta accolta dai colloqui di Doha. Secondo il New York Times l'Egitto ha espresso preoccupazione che una presenza prolungata possa porre dei problemi alla sua sicurezza nazionale. Ufficialmente al termine del colloquio tra Blinken ed al-Sisi il Presidente egiziano ha ricordato che il cessate il fuoco deve essere solo il primo passo verso una soluzione a due Stati. Blinken è ora atteso in Qatar per colloqui con il Primo ministro Al Thani. Sei corpi di ostaggi israeliani sono stati trovati nei tunnel e riportati in Israele. Una rappresentanza delle famiglie a colloquio con Netanyahu ha riferito che il Primo ministro israeliano sembrerebbe scettico riguardo la reale possibilità di ottenere un accordo con Hamas. Alcune famiglie hanno annunciato che boicotteranno la cerimonia commemorativa di Stato, prevista per il 7 di ottobre, in protesta contro le decisioni del governo sulla questione degli ostaggi. Il Presidente americano Biden accusa Hamas di non voler raggiungere un accordo e a queste accuse Hamas risponde ufficialmente: Israele non ha intenzione di raggiungere un cessate il fuoco permanente e la presenza militare nel corridoio Netzarim e Philadelphi è inaccettabile. Dentro l'Enclave un bombardamento colpisce una scuola nel centro di Gaza che ospitava circa 700 sfollati, uccidendo più di 10 persone tra cui il giornalista Hamza Murtaja che stava lavorando a un reportage sulle storie delle persone che cercavano rifugio nella struttura. Il fratello anch'egli giornalista era stato ucciso da un cecchino israeliano nel 2018 mentre copriva per i media internazionali le proteste della popolazione locale lungo il confine tra l'Enclave ed Israele contro l'embargo in vigore a Gaza dal 2007. Hamza Murtaja è il secondo giornalista uccisa in due giorni, 114 all'inizio del conflitto dentro Gaza, secondo la commissione per la protezione dei giornalisti.