Lo Stato ebraico, impegnato in più fronti di guerra, attacca il quartiere di Mazzeh a Damasco, in Siria, colpendo centri strategici del Jihad islamico palestinese. Il Ministero della Difesa siriano, riferisce di almeno 15 morti: tra cui donne e bambini. I raid dell'aviazione israeliana non accennano a placarsi neanche in Libano, dove un'ondata di attacchi ha preso di mira, a detta delle forze di difesa israeliane, centri di comando di Hezbollah, depositi di armi ed altre infrastrutture del Partito di Dio a Dahieh, il bastione del movimento sciita nella periferia Sud di Beirut. Mentre fonti israeliane parlano di una potenziale tregua nel Paese dei Cedri, secondo indiscrezioni del quotidiano libanese Al Akhbar, la posizione del Governo di Beirut, in accordo con Hezbollah, potrebbe irrigidire i negoziati. Perché non si chiederebbe solo un cessate il fuoco permanente, il ritiro dell'esercito israeliano da tutto il territorio libanese. l'attuazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite senza alcun cambiamento, ma anche nessuna interferenza da parte di Israele o degli Stati Uniti, nel caso in cui Hezbollah dovesse violare l'accordo. Intanto Human Right Watch accusa Israele di crimini di guerra, perché secondo l'ONG, i ripetuti ordini di evacuazione dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, starebbero portando al trasferimento forzato dei civili palestinesi.