Il Ministro della Difesa Sergei Shojgu ha visitato la linea del fronte dopo aver parlato con i soldati e si è complimentato ringraziandoli per l'esemplare adempimento del dovere. Il comunicato diffuso dal Ministero della Difesa russo ha i consueti toni propagandistici e la verità è un dettaglio trascurabile. Ma il punto come sempre in queste circostanze è un altro. Shojgu è reduce dal faccia a faccia con il presidente Putin che, come riferiscono diverse fonti, non è affatto contento di come sta andando la guerra in Ucraina. Prosegue infatti l'offensiva aerea e la sistematica distruzione delle reti di distribuzione di acqua, luce e gas. Ma si addensano nubi sulla superiorità in cielo con il sempre più probabile invio di missili anti aerei Patriot da parte degli americani. È per questo che Putin ha chiesto a suoi ufficiali idee e proposte. E l'ipotesi che si presenta come più probabile è che la guerra torni di nuovo sul terreno. Secondo gli ucraini dopo i rovesci in Donbas la Russia tenterà nuovamente di arrivare a Kiev e la via più probabile è la Bielorussia da cui potrebbero partire nuovi contingenti freschi. La domanda che resta sospesa è fino a che punto Putin è disposto a portare avanti il conflitto, che prezzo è disposto a pagare. La risposta è fino a tutta l'estate e 300.000 uomini. Così almeno riferiscono indiscrezioni giornalistiche che hanno raccontato quanto detto nel faccia a faccia generali-Putin. Finora secondo stime non confermate le perdite russe ammonterebbero a circa 100.000 unità. Un prezzo altissimo e con risultati che al di là della propaganda sono decisamente deludenti. Kiev si prepara quindi al peggio anche se già il quotidiano è molto difficile. Almeno acqua ed elettricità sono stati ripristinati in gran parte della capitale. E il ponte di vetro distrutto a inizio invasione è stato restaurato: un simbolo potente della resistenza di un popolo.