Nelle ore in cui Giorgia Meloni accoglie i grandi del mondo per il G7 in Puglia, incluso l'arcinemico Zelensky, Vladimir Putin parla ai funzionari del Ministero degli Esteri e attacca l'Occidente. "Il mondo è arrivato inaccettabilmente vicino al punto di non ritorno a causa del collasso del modello occidentale sulla sicurezza globale" spiega Putin, che a giorni è atteso in Corea del Nord. Altro capitolo è quello del congelamento dei capitali russi in Occidente che per Putin è un furto che non rimarrà senza risposta. I Paesi occidentali ora pensano a una base giuridica per appropriarsene definitivamente, ha sottolineato il presidente russo, ma anche se indorano la pillola un furto resta un furto. Infine in attesa del vertice di pace sull'Ucraina organizzato in Svizzera il 15 e 16 giugno derubricato come un trucco per distrarre tutti, Putin lancia quella che chiama una proposta reale di pace in Ucraina che porterebbe non ad un congelamento del conflitto ma alla sua cessazione totale. Di che si tratta? La Russia è pronta a un cessate il fuoco e all'avvio di negoziati se le truppe ucraine si ritireranno completamente dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson e se Kiev si impegnerà a non aderire alla Nato. Condizioni che comporterebbero un ulteriore ritiro ucraino dai propri territori, condizioni del tutto inaccettabili sia per Zelensky che per i leader occidentali che lo accolgono al G7, un piano che invece per Putin è perfettamente razionale perché Mosca, spiega il presidente, è pronta a buone relazioni con l'Europa se l'Europa lo vuole.























