Colpita nuovamente la base del contingente italiano UNIFIL a Shama da due razzi lanciati presumibilmente da Hezbollah come ha dichiarato il ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, quattro i militari italiani lievemente feriti, nella zona l'UNIFIL ha segnalato intensi scontri militari tra i miliziani sciiti e l'esercito israeliano, bombardamenti israeliani nel sud del Paese e nella capitale Beirut razzi di Hezbollah in risposta verso la baia di Haifa e la Galilea, nessun commento invece da parte di Hamas in merito al mandato di arresto della corte penale internazionale per crimini di guerra contro Mohammed Deif, capo dell'ala militare uno degli architetti dell'attacco del 7 di ottobre, presumibilmente morto nell'ultimo anno di guerra. Mandati di arresto anche verso il primo ministro Benjamin Netanyahu e l'ex Ministro della difesa israeliano Gallant, bollati da Netanyahu stesso come una decisione antisemita, con i maggiori esponenti della politica israeliana di maggioranza e di opposizione compatti nel difendere la leadership politica in merito alla condotta della guerra dentro Gaza. Il ministro della sicurezza nazionale Ben Gvir invoca l'annessione dei territori in Cisgiordania come risposta dura alla comunità internazionale, mentre il ministro della difesa Katz comunica la decisione di eliminare la misura della detenzione amministrativa o detenzione senza processo per i coloni israeliani, ma non per i palestinesi. Più velati, ma pur sempre presenti i timori sulle conseguenze della decisione della corte penale internazionale, da una parte che gli alleati occidentali decidano di implementare un embargo alla vendita di armi verso Israele, anche riferimenti al parere della corte di giustizia internazionale dello scorso gennaio che riteneva plausibile le accuse di genocidio mosse dal Sudafrica contro Israele, ma anche che questo sia un primo precedente verso possibili futuri mandati di arresto contro individui con doppia nazionalità appartenenti all'esercito israeliano e accusati di crimini di guerra dentro Gaza, dove intanto un bombardamento all'ingresso dell'ultimo ospedale, parzialmente funzionante nel nord di Gaza, sotto assedio da quasi due mesi ha ferito sei persone, tra cui almeno quattro medici, due in condizioni critiche, secondo il ministero della salute palestinese.