Le parole del Presidente Biden confermano la prima impressione l'attacco sferrato degli ucraini in territorio russo nel oblast' di Kursk ha preso in contropiede la Russia che ora si trova di fronte ad un enpass. Dirottare le forze dal Donbass oppure utilizzarne altre. Per ora, sembrerebbe che Mosca abbia scelto la seconda opzione. Il Ministro della Difesa lituano Laurynas Kasciunas durante un incontro con il presidente ucraino Zelensky ha riferito che la Russia sta trasferendo truppe dalla regione di Kaliningrad a quella di Kursk. A confermare che l'attacco ucraino abbia messo in crisi l'esercito russo, anche la notizia dello Stato d'emergenza anche nella regione di Belgorod al confine con l'Ucraina. Una situazione così compromessa che il governatore Vyacheslav Gladkov ha proclamato l'area di emergenza regionale. Complicato per avere cifre più concrete, anche se il Presidente Zelensky ha dimostrato grande soddisfazione nelle sue dichiarazioni. Al di là della retorica e della propaganda inevitabili in guerra, il dilemma sulle conseguenze però resta. Kiev ha ribadito di non volersi impadronire dei territori stranieri quanto prima la Russia accetterà di ristabilire una pace equa, tanto prima cesseranno le incursioni ucraine sul territorio russo, hanno detto. In questo clima precipitano le rivelazioni del New York Times secondo le quali in passato la Russia avrebbe addestrato la sua Marina a colpire siti nel cuore dell'Europa con missili a testata nucleare. Certo, i piani risalgono al periodo tra il 2008 e il 2014, ma resta pendente, come una minaccia velata.