Scene da un coprifuoco. La porta dell'albergo è sbarrata e l'entrata oscurata. Subito dietro ai pannelli dell'ingresso civili armati come soldati presidiano la strada, non fanno uscire nessuno e fermano chiunque cammini. Le strade sono deserte con l'eccezione dei camion militari che portano rifornimenti alle truppe. Sono comparsi i blocchi stradali ma è calato un silenzio profondo sulla città, rotto solo dal rumore delle esplosioni in lontananza e dalle sirene antiaeree che suonano periodicamente. Da giorni si combatte in tutto il paese, con scene di eroismo dei soldati e dei cittadini. La più impressionante delle ultime ore è questa che viene dalle vicinanze di Kharkiv. Un gruppo di civili disarmati prova a bloccare i carri armati russi camminando in massa verso di loro. L'immagine è iconica perché l'unione è la cifra di questi giorni in Ucraina. Unione con l'esercito, unione contro l'invasore. Prima dell'inizio del coprifuoco siamo riusciti a fare un ultimo giro per le strade di una città spaccata in due dall'assedio delle truppe russe. Da una parte bombardamenti e battaglia, dall'altra il silenzio. "Siamo davanti al lunghissimo murales che ricorda le vittime di Maidan e le 14.000 vittime della guerra in Donbass. Tutti i militari dell'esercito in questo momento vengono celebrati come eroi in Ucraina e Kiev si ritrova avvolta in una grande dicotomia. Da una parte ci sono i luoghi dove si bombarda e dove si combatte, le strade dove l'esercito si confronta con il nemico. Dall'altra c'è il centro, avvolto in una calma irreale." In questo deserto che precede di poco il coprifuoco chiediamo a due ragazzi cosa pensino di Zelensky perché se l'unione è il sentimento collettivo di questo momento, il corpo e la figura del Presidente in tenuta militare che non abbandona il suo palazzo sono assurti a simbolo dell'identità nazionale con varie sfumature di eroismo.