Le parole di Zelensky all'Onu risuonano come un appello disperato nelle assemblee. Descrivono un paese che, come si è sempre temuto, potrebbe essere piegato non dai cannoni ma dal temibile alleato dell'armata russa: il generale inverno. Milioni di persone sono al gelo. Nei prossimi mesi la situazione potrebbe aggravarsi. Anche Kiev, denuncia il sindaco, Vitali Klitschko, ha il 70% delle abitazioni senza elettricità. E questo riflette il quadro di un paese che ha visto la sua rete energetica e le infrastrutture civili divenire bersaglio della furia russa. Tre centrali, tra cui Zaporizhzhia, sono state costrette al blackout totale. Costretti alla ritirata in molti territori, i generali di Mosca hanno deciso di cambiare strategia e sfruttare la supremazia dell'aria per metter in ginocchio l'Ucraina con il freddo. E lo ha confermato lo stesso rappresentante russo all'Onu, nella sua replica a Zelesnky. Vasily Nebenzya ha infatti ribadito come gli attacchi alle infrastrutture ucraine altro non sono che la risposta all'uso di armi occidentali agli sconsiderati appelli di Kiev per una vittoria militare sulla Russia. La soluzione diplomatica sembra, insomma, ancora lontana. Non aiuta il fatto che le comunicazioni con il Cremlino siano così complicate. E così, subito dopo l'annuncio del presidente francese Macron di un possibile colloquio telefonico, è arrivata l'immediata smentite di Mosca. D'altronde è anche vero che il Parlamento Europeo poco prima aveva approvato una risoluzione che riconosceva la Russia come "Stato sponsor del terrorismo", e immediata è arrivata la risposta russa, che dopo il voto ha mandato in tilt il sito dell'Eurocamera con un cyber attacco rivendicato dagli hacker pro russi di Killnet.