Una crisi dalla quale bisogna uscire il prima possibile per evitare gravi danni alla monarchia. Sarà un vertice straordinario, quello di lunedì nel Castello di Sandringham, nell'Inghilterra orientale. Un summit di famiglia convocato da Elisabetta II per stabilire quale ruolo futuro debbano avere Harry e Meghan dopo la rinuncia dei duchi di Sussex ai loro compiti nella famiglia reale britannica. Alla riunione parteciperanno il secondogenito di Diana, il fratello William e il padre, il principe Carlo. Dopo l'annuncio fatto via social senza chiedere il permesso a Buckingham Palace la regina, maestra del rigore, intende rimettere tutti in riga e soprattutto farlo in tempi strettissimi, questione di giorni. In ballo c'è la tenuta delle istituzioni che Elisabetta II da 68 anni difende strenuamente. In linea teorica Harry e Meghan possono scegliere di seguire una loro strada, ma a che prezzo? Perché dire rinuncio in teoria è facile, ma i risvolti sono estremamente delicati sia sulla sfera personale che su quella istituzionale. Nel frattempo la duchessa è già in Canada con il figlio Archie ed Harry li vuole raggiungere presto. Resta un mistero come i due intendono raggiungere quell'emancipazione anche economica a cui ambiscono. È una coppia abituata molto bene con un reddito annuo di tutto rispetto, circa due milioni e mezzo di euro, un milione 157 mila euro poi se ne vanno ogni anno tra segretario privato, tata, governante, staff e vacanze. Harry può contare sulle eredità e sul suo stipendio da ufficiale dell'esercito, non pochi soldi, ma un sondaggio di YouGov dice chiaramente che il 63% dei britannici crede che Carlo debba smettere di finanziare in toto i due fuggitivi. Chi conosce la regina sa che, nonostante i suoi 93 anni, mantiene una risolutezza granitica il cui faro è da sempre tutelare la ditta, come lei chiama la famiglia reale.