Questa è l'indicazione per ritrovare la speranza perduta, rinnovarla dentro di noi, seminarla nelle desolazioni del nostro tempo e del nostro mondo senza indugi. E ce ne sono tante di desolazioni in questo tempo, pensiamo alle guerre, ai bambini mitragliati, alle bombe sulle scuole e gli ospedali. La speranza cristiana non è un lieto fine da attendere passivamente, non è l'happy end di un film. È la promessa del Signore da accogliere qui, ora, in questa terra che soffre e che geme. Essa ci chiede perciò di non indugiare, di non trascinarci nelle abitudini, di non sostare nelle mediocrità e nella pigrizia. Ci chiede, direbbe Sant'Agostino, di sdegnarsi per le cose che non vanno e avere il coraggio di cambiarle, ci chiede di farci pellegrini alla ricerca della verità, sognatori mai stanchi, donne e uomini che si lasciano inquietare dal sogno di Dio, che è il sogno di un mondo nuovo dove regnano la pace e la giustizia.