I cittadini della Moldavia hanno scelto il proprio futuro, hanno scelto la speranza, la stabilità, l'opportunità, hanno scelto l'Europa. Così la presidente Roberta Metsola e poi l'applauso del Parlamento Europeo hanno salutato il risultato del referendum con cui i cittadini moldavi hanno detto sì al futuro ingresso nell'Unione Europea. È stata però una vittoria minima, striminzita, 50.1 contro 49.9%, meno di 9.000 voti hanno fatto la differenza. È proprio un simile risultato ha acceso lo scontro tra la Presidente moldava, filoeuropea e la Russia, tra le istituzioni europee, con in prima fila Von der Leyen e il Cremlino. La presidente moldava Maia Sandu e Bruxelles parlano di interferenze russe senza precedenti, Sandu ha denunciato la compravendita dei voti da parte di organizzazioni vicino a Mosca, 150.000 voti comprati per il No al referendum. Mosca che domenica sera sperando nella Vittoria dei No aveva parlato di elezioni regolari dopo il risultato ha denunciato il voto detto antidemocratico e ha sfidato Sandu a mostrare le prove delle sue accuse. Intanto nell'Unione Europea si saluta un risultato dalla forte importanza simbolica, la vittoria del Sì all'Europa è un segnale contro la Russia che può essere mandato e rilanciato dalla Georgia e dai Balcani. La prossima settimana infatti ci saranno le elezioni parlamentari proprio in Georgia. Bruxelles sta a guardare teme le interferenze russe sul voto e non può escludere che buona parte dei cittadini georgiani, come accaduto in Moldavia, sia realmente scettica sul suo futuro europeo.