Sono oltre 40 le persone morte a causa degli incendi che hanno devastato l'Algeria nelle ultime ore. Tra le vittime almeno 25 soldati morti proprio mentre cercavano di domare le fiamme. In totale, secondo le autorità forestale, sono più di 100 gli incendi scoppiati in 17 regioni del paese. Un bilancio drammatico, destinato ad aggravarsi di ora in ora, ma la cui sorgente è tutt'altro che casuale. Incendio doloso questa l'accusa del Governo, che ha ricondotto l'origine dei roghi proprio all'azione criminale di alcuni piromani. Drammatico anche lo scenario che arriva dalla Grecia dove, sull'isola di Evia, le fiamme non si placano da oltre una settimana. Case distrutte, foreste incenerite e persone che hanno perso tutto, proprio a queste persone ha parlato il primo ministro Mitsotakis annunciando un pacchetto di 500 milioni di euro per l'emergenza. Fino a 150 mila euro per ogni casa distrutta e 224 milioni per il rimboschimento di 165 mila ettari di terra. Una risposta che arriva per placare non solo le fiamme ma anche la rabbia dei cittadini, che sono scesi in strada contro il Governo e la sua gestione della crisi. Fondi che forse potranno aiutare lentamente a ripartire ma che sicuramente non basteranno a dimenticare. Impossibile dimenticare anche i danni degli oltre 200 incendi scoppiati nelle ultime due settimane in Turchia. Migliaia gli edifici danneggiati e le persone obbligate a scappare, ma la grande vittima del fuoco è, ancora una volta, la Terra. Nonostante infatti la maggior parte degli incendi sia stata domata, sono migliaia gli ettari di bosco ridotti in cenere. Le serre, le fattorie e i campi divorati dalle fiamme. La lista però è ancora lunga: California, Australia, Siberia, Amazzonia ma anche Cina, Malesia, Indonesia, Madagascar. Un mondo dipinto di fuoco che racconta un'emergenza che non si può più ignorare.