Dall'inizio dell'anno al 24 Agosto il numero degli incendi in Amazzonia è aumentato del 145% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Bolsonaro contesta i dati come se, invece, il 67% in suo possesso fosse un dato accettabile e deforesta anche la struttura tecnica che studia il fenomeno. Via chi conferma i numeri terribili della tragedia che colpisce al cuore il polmone verde del pianeta. Non vuole, il Presidente, inimicarsi la grande platea elettorale dell'industria del legno, delle attività minerarie e degli allevatori. Barra dritta, dunque, sul disboscamento e tanti saluti all'Amazzonia, una meraviglia quotidiana della natura, un tesoro di biodiversità. L'istituto Mamiraua di San Paolo ha scoperto lo scorso anno 381 nuove specie, elencando 261 piante sconosciute, 93 pesci,32 anfibi, 19 rettili, 20 mammiferi, di cui 2 fossili. In media in Amazzonia una nuova specie viene scoperta ogni due giorni, a conferma di quanto recita un proverbio brasiliano, "Dio è grande, ma la foresta è ancora più grande". Proprio nel cuore dell'Amazzonia nasceva, nel 1944, da una famiglia di siringueiros, i raccoglitori di lattice, Chico Mendes. Ricordava che all'età di 9 anni, invece di frequentare la scuola, imparava a incidere l'albero della gomma. Crescendo, sviluppa una visione ambientalista, all'epoca pionieristica e visionaria. Iniziavano gli anni del disboscamento dell'Amazzonia su larga scala per creare pascoli e campi agricoli, estrarre minerali ricchi di ferro e oro, vendere legname pregiato. Era così avanti, che già negli Anni Settanta scriveva "All'inizio pensai che stavo combattendo per salvare gli alberi della gomma, poi ho pensato che stavo combattendo per salvare la foresta pluviale dell'Amazzonia. Ora capisco che sto lottando per l'umanità".