Joe Biden ha rotto il silenzio. Lui e la moglie Jill si recheranno a Maui il prima possibile per visitare i luoghi dell'isola hawaiana devastati dagli incendi che hanno provocato la morte di numerose persone e un migliaio di dispersi. Lo ha annunciato durante la visita a una fabbrica nel Wisconsin, spiegando in risposta alle critiche dei suoi oppositori repubblicani per non aver avuto una risposta adeguata alla tragedia, di non essersi ancora recato sul posto per non intralciare le operazioni di soccorso nella zona. Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio e le autorità temono possa essere molto più pesante. Biden dal canto suo ha promesso aiuti e sottolineato di aver firmato immediatamente lo stato d'emergenza. Ora insieme al numero delle vittime crescono anche le polemiche sulla mancata prevenzione e sulla cattiva gestione dell'emergenza che hanno portato all'apertura di un'inchiesta ufficiale. Sotto accusa c'è la mancata attivazione del sistema di allarme con 400 sirene rimaste in silenzio mentre il fuoco avanzava ma anche il fatto che fino a un anno fa il rischio di roghi di questo tipo, alimentati da tempeste e uragani, fosse classificato come basso. Nonostante le stime siano ancora provvisorie i danni potrebbero ammontare a 5,5 miliardi di dollari. Quelli dell'ecosistema invece sono ancora tutti da calcolare.