Indonesia, erutta il Merapi. Diversi escursionisti morti

05 dic 2023
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"Erano deboli e con alcune ustioni ma vivi". I soccorritori parlano così dei superstiti dell'eruzione del Monte Merapi in Indonesia mentre il recupero dei corpi delle decine di vittime resta complicato come spiegano le Autorità. Siamo di fronte a diversi problemi il meteo è imprevedibile mentre il vento sta ancora trasportando cenere vulcanica e nuvole calde. "Inoltre non possiamo effettuare ricerche aeree perché l'eruzione è ancora in corso", spiegano, parlando di 75 persone evacuate compresi diversi escursionisti che scalavano i quasi 3000 metri della montagna il cui nome, Merapi significa proprio montagna di fuoco. Le vittime fanno parte di un gruppo di scalatori raggiunti dalle ceneri incandescenti che hanno sommerso anche diversi villaggi alle sue pendici. Del resto molti sentieri erano stati da poco riaperti perché la precedente eruzione iniziata lo scorso gennaio e terminata solo un mese dopo li aveva resi impraticabili. I soccorritori parlano quindi di ustioni causate dalle alte temperature della stessa aria che si respira nella zona anche a distanza dal punto dell'eruzione. Situata sull'anello di fuoco del Pacifico, l'Indonesia ha 127 vulcani attivi, più di qualsiasi altra parte del mondo e il monte Merapi è tra quelli del Paese che eruttano con maggiore frequenza.

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