Israele preoccupato da un attacco Hezbollah

08 ago 2024

Gli analisti militari israeliani sembrano sempre più preoccupati di un possibile attacco su larga scala proveniente dalle milizie di Hezbollah operanti nel Sud del Libano, che stando anche a fonti americane, potrebbero decidere di non aspettare l'attesa risposta di Teheran all'uccisione di Haniyeh sul suo territorio la scorsa settimana, e decidere di muoversi in anticipo. E al popolo libanese parla direttamente il Ministro della Difesa israeliano Gallant tramite il suo account su X, avvertendo che chi gioca con il fuoco deve aspettarsi distruzione. Intanto il sindaco di Haifa, città israeliana Nord del Paese, ha chiesto ai suoi residenti di preparare abbastanza scorte di cibo per sei giorni. Sul fronte iraniano invece la diplomazia internazionale sta cercando di arginare un'escalation della regione, sia il Presidente francese Macron che il Primo Ministro italiano Meloni hanno avuto un colloquio telefonico con il Presidente iraniano Pezeshkian mentre gli Stati Uniti stanno cercando di ottenere un cessate il fuoco dentro Gaza il prima possibile, convinti che la fine della guerra dentro l'enclave palestinese sia la chiave per evitare un conflitto militare allargato. La televisione israeliana, citando fonti anonime, riporta che anche il leader di Hamas Sinwar abbia espresso la volontà di raggiungere un accordo diplomatico prima della risposta militare iraniana. Informazioni non indipendentemente verificabili al momento, ma dentro Gaza sono oltre 50 le persone morte nelle ultime 24 ore, incluso una mamma e i suoi figli bruciati vivi nella loro tenda a Khan Yunis a seguito di un bombardamento, e un lavoratore umanitario del World Central Kitchen nella zona di Deir al-Balah. A Khan Yunis peraltro è attesa una nuova operazione militare israeliana dopo la seconda evacuazione della popolazione civile residente nell'area in sole due settimane. Quasi 40 mila i morti dal 7 di ottobre, in un'intervista alla rivista Time, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, spiega che l'esercito stima nella migliore delle ipotesi che circa il 50% di questi siano uomini di Hamas, il resto civili. Netanyahu chiede anche scusa per la prima volta per non aver prevenuto l'attacco del 7 di ottobre ma aggiunge: "resterò al potere fino a quando sarò convinto di poter guidare Israele verso un futuro di sicurezza e prosperità". Le elezioni anticipate, quindi, richieste dalla maggioranza degli israeliani al momento sembrano fuori discussione.

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